Via Valeriana, un Cammino da Brescia alla Franciacorta, dal lago d’Iseo alla Valle Camonica e alla Valtellina.
Il progetto del Cammino della Via Valeriana nasce nel 2018 dall’idea di Antonio Votino e Andrea Grava di proseguire il lavoro di tracciatura e sviluppo dell’antico percorso, già effettuato sul Lago d’Iseo dalla Comunità Montana del Sebino, anche in territorio camuno. Il lavoro è partito consultando, sviluppando, migliorando quanto svolto dal CAI di Brescia negli anni passati, per poi strutturare un progetto e una rete di Cammino.
Nel 2023 il Cammino si è espanso con due nuove tappe da Brescia a Pilzone grazie alla collaborazione con il Parco delle Colline di Brescia. Sempre nel 2023 nasce la tappa dall’Aprica al Santuario della Madonna di Tirano grazie alla collaborazione con l’Associazione Cammikando che gestisce il Cammino Mariano delle Alpi e la Rettoria del Santuario della Madonna di Tirano.
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IL CAMMINO
Il Cammino della Via Valeriana si sviluppa da Brescia alla Franciacorta, al Lago d’Iseo, la Valle Camonica e la Valtellina.
L’itinerario parte da Brescia e giunge a Edolo dove si divide in due tronconi, uno verso il Passo dell’Aprica per poi scendere a Tirano e uno verso il Passo del Tonale. Si sviluppa per circa 190 km ed è diviso in 12 tappe.
SEGNALETICA
La Via Valeriana presenta segnaletica specifica (sulle prime due tappe verrà sistemata e revisionata per la primavera. Al momento queste due tappe sono percorribili con descrittivo e tracce gpx).
Il simbolo della Via Valeriana, da Brescia fino ai due passi alpini, è la V. Dal Passo dell’Aprica a Tirano, tappa 10, il simbolo cambia per accordi presi con l’Associazione CammiKando.
Simboli da seguire:
- adesivi triangolari gialli con V scura posti su pali o supporti vari;
- triangoli gialli realizzati a vernice su alberi, muri o pietre;
- frecce gialle con scritta V;
- doppia V gialla e marrone dipinta (solo sulla seconda e terza tappa della Comunità Montana del Sebino);
- trifoglio (solo sulla tappa 10 da Aprica a Tirano)
Il percorso si snoda per la maggior parte lungo la mezza costa dei rilievi montani, raggiungendo solo in alcuni casi zone più elevate per superare zone rocciose a picco sulla valle o il fondovalle nei pressi di alcuni paesi importanti per la viabilità camuna. Nonostante sia un itinerario di media difficoltà presenta comunque diversi sali e scendi con alcune salite e discese abbastanza impegnative, dovute all’andamento irregolare dei monti.
Il senso del Cammino è unidirezionale, anche se con maggiore attenzione si può percorrere anche in senso contrario. Partendo da Brescia si arriva a Urago Mella dove si sale sui sentieri dei colli bresciani per raggiungere il Santuario della Madonna della Stella. Il percorso scende poi per Gussago dove tra vigneti e campi della Franciacorta raggiunge l’Abbazia Olivetana di Rodengo Saiano.
Si prosegue per il Maglio di Ome e poi Monticelli Brusati dove si sale nel bosco e poi ridiscendere sulle sponde del Lago d’Iseo. Si segue la sponda sinistra del Lago d’Iseo e poi la sinistra orografica della Valle Camonica fino al centro di Boario Terme, dove attraversando il paese, si passa sulla destra orografica, per poi tornare sul versante sinistro da Edolo.
A Edolo il tracciato principale conduce al Passo dell’Aprica e poi al Santuario della Madonna di Tirano. Sempre da Edolo si può percorrere il troncone secondario che conduce al Sacrario dei Caduti del Passo Tonale.
L’ANTICA VIA VALERIANA
Fin dall’antichità il Lago d’Iseo e la Valle Camonica sono stati percorsi da numerosi sentieri che li univano e permettevano il passaggio di uomini e merci verso la pianura, la città di Brescia e i passi alpini per raggiungere le valli limitrofe.
Alcuni tracciati utilizzati già nella preistoria sono stati poi allargati e sistemati nelle epoche successive, sia in epoca romana con la costruzione della città di Cividate Camuno, sia nel Medioevo con l’edificazione di numerosi centri abitati. Questi percorsi caddero in disuso solo nel XIX secolo con la realizzazione di una strada più comoda sul fondovalle.
Sull’origine del termine “Valeriana” esistono due ipotesi. La prima farebbe risalire il tracciato all’epoca romana, realizzata nel III secolo per volere del Console Gaio Publio Licinio Valeriano. La seconda ipotesi fa derivare il nome da “Vallesiana o Valleriana”, termine che indica un percorso che si snoda all’interno di una valle. Lo stesso termine si riscontra anche in Valtellina e in altre zone di montagna.